Anis: sciopero da tenere in considerazione
Da parte dei cittadini però il messaggio mandato alla politica è chiaro: i sacrifici che vengono chiesti devono essere controbilanciati da un impegno serio e concreto da parte dell’Esecutivo, del Parlamento e anche della Pubblica Amministrazione a intervenire sulle tante, troppe sacche di spreco.
Questo stesso senso di responsabilità da parte dei lavoratori lo abbiamo visto messo in pratica, non solo in piazza, con una manifestazione animata eppure civile, ma anche in diverse imprese del territorio, in cui ci è stato segnalato come una presenza coordinata dei lavoratori alla manifestazione ha creato scompensi solo in maniera limitata all’attività produttiva. Perché le imprese non sono la “controparte” in questa protesta ma, come i lavoratori e i cittadini in genere, vanno difese e tutelate. La riforma tributaria è per il nostro Paese un passaggio doloroso, ma inevitabile e non più rinviabile. A proposito, la posizione di Anis è univoca, da sempre: il provvedimento dovrà andare nella direzione dell’equità e della chiarezza, imperniata su un sistema
che permetta di allargare la base imponibile e che non trascuri l’accertamento dei redditi. In questo senso le dichiarazioni rese da parte del Governo ai vertici della nostra associazione nell’ultimo incontro, così come le dichiarazioni ufficiali rese pubbliche oggi dalla maggioranza, vanno nella direzione giusta. Ora però ci aspettiamo di vedere atti concreti nella nuova bozza del provvedimento. La politica deve sapere che oggi si trova di fronte a scelte non facili ed estremamente delicate e che si deve assumere una responsabilità importante per gli effetti prodotti da queste scelte nel corso degli anni. Alla politica poi Anis chiede, ancora una volta, un cambio di passo. Troppe leggi finiscono per non assegnare diritti e doveri precisi; troppi provvedimenti sollevano dubbi le perplessità per come sono state strutturate, ultima in ordine di tempo quella che regola le attività private dei medici all’interno della struttura pubblica. Lo Stato poi, e anche qui
ripetiamo un concetto già espresso ma evidentemente mai ascoltato a sufficienza, deve ridurre la propria presenza e la propria influenza negli ambiti privati. Solo così si potranno porre le basi per uno Stato moderno e, finalmente, efficiente.