Otto lavoratori in mobilità, 6 donne e 2 uomini, su un organico totale di 23 dipendenti. Per la CSdL sono licenziamenti discutibili, anche considerando il fatto, scrive, che l’Antica Piadina Romagnola ha usufruito “per molti anni di considerevoli vantaggi economici, ottenendo ingenti risorse pubbliche in termini di incentivi, sgravi fiscali, nonché riqualificazione professionale. Che senso ha – si domanda la CSdL – destinare importanti risorse della collettività per aziende private che poi finiscono per licenziare buona parte dei dipendenti in organico?” “A Montegiardino abbiamo assunto donne che cercavano lavoro da un anno – risponde il direttore commerciale Silvano De Biagi – Abbiamo tenuto in piedi due siti produttivi, a San Marino e a Cerasolo, dove ci sono altri 12 lavoratori, poi è arrivata la black list, siamo andati in difficoltà e ci hanno bocciato i benefici. Benefici che in passato – puntualizza – hanno ricevuto tutti, per mobilità e riqualificazione”. L’intento dell’azienda era riassumere tutti tra un semestre. Intanto però, la riduzione era inevitabile. Il sindacato non ci sta, assieme ai licenziati ha incontrato il capitano di Castello per sensibilizzare le istituzioni a dare risposte, conclude, ai gravi problemi che pone una crisi economica, le cui conseguenze vengono scaricate dalle aziende, spesso in modo strumentale, unicamente sui dipendenti.
Francesca Biliotti
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