DEBITO PUBBLICO

Appello del Direttivo CSdL: "Punire i responsabili degli Npl!"

Tamagnini: "Serve progetto di sviluppo che si fondi su un nuovo e più moderno sistema economico-produttivo. Occorre puntare sulla green economy"

E' un appello alla trasparenza quello che rinnova il Consiglio Direttivo Confederale CSdL: verità invocata sia sui responsabili degli NPL - dissesti bancari principale causa di debito pubblico che ammonta a circa un miliardo -, sia sul prestito ponte, “tuttora avvolto – dicono - da un velo di segretezza”. Finanziamento estero, di cui viene sottolineata la particolare onerosità per le casse dello Stato, e che insieme ai Titano Bond piazzati per 340 milioni è tutt'altro che un successo – obietta il sindacato - bensì debiti da ripagare e che costituiscono “un ulteriore e pesante aggravio di costi per tutta la collettività”.

Chiamata in causa, dunque, la magistratura perché sia “messa nelle condizioni di compiere la sua azione di accertamento e di punizione dei responsabili, attivando il recupero di tutte le risorse disponibili”. Quindi, un monito a tutta la politica: che “deve fare molti passi indietro dalla Magistratura”.

Il Segretario generale CSdL Giuliano Tamagnini richiama inoltre l'urgenza di un progetto di sviluppo: che si fondi su un nuovo e più moderno sistema economico-produttivo e che punti sul passaggio verso l'economia verde, “l'unica direzione percorribile per il futuro" - afferma.

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Altra pecca, per il sindacato, la mancata adesione all'Ue, che frena le prospettive di crescita e non consente di accedere alle risorse destinate agli Stati membri.

Sul versante delle tutele, il Direttivo richiama poi a più efficaci interventi – già oggetto di confronto con il Segretario Pedini Amati - a favore dei lavoratori e delle famiglie che hanno subito importanti perdite di reddito, aumentando almeno al 50% l'indennità per i genitori a casa coi figli.

Quanto alle misure anti Covid, “le attuali restrizioni troppo soft rispetto alla gravità della situazione”– sostengono, lamentando l'assenza di confronto sull'ultimo decreto così come per i precedenti. “Deficit di democrazia testimoniato – ricordano - anche dai circa 120 decreti extra Covid emessi dall'attuale Esecutivo”. Rimarcata in particolare “l'estrema pressione sui lavoratori della sanità, compresi gli operatori del Casale La Fiorina, con turni massacranti e a rischio sindrome da burnout”. Si chiedono pertanto “soluzioni adeguate, anche attraverso l'aumento degli organici e una gestione corretta dei turni di lavoro”.

Il Direttivo stigmatizza, infine, la decisione della Turchia di uscire dalla Convenzione di Istanbul sulla lotta alla violenza contro le donne e dà pieno appoggio al referendum per la legalizzazione della interruzione volontaria della gravidanza.

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