Approvvigionamento energetico: incontro della CSU e una delegazione di Governo
I sindacati si erano detti perplessi circa la decisione di non coinvolgere l’Azienda di Stato per i servizi in questo processo. La lettera di intenti prevede il supporto della società tedesca e del gruppo italiano nello sviluppo di opportunità strategiche di rifornimento energetico, tese a coprire i fabbisogni della Repubblica ed altre opportunità commerciali.
Hera e VNG hanno già un consolidato rapporto di collaborazione. Mentre Hera e San Marino già oggi sono partner nei servizi ambientali ed idrici. Abbiamo fornito al sindacato i chiarimenti chiesti, commenta il Segretario di Stato all’industria Tito Masi, e abbiamo fatto presente che la lettera di intenti non è un accordo né una convenzione ma delinea semplicemente un percorso per approvvigionarci di gas a prezzi più convenienti e definire così tariffe più vantaggiose per le famiglie sammarinesi e per le imprese. L’azienda di stato per i servizi, sottolinea Masi, non è stata assolutamente emarginata ma coinvolta nella definizione di questi percorsi . Tant’è che i servizi strategici continueranno ad essere gestiti dall’AASS che oggi acquista il gas dall’Eni a prezzi che non possono definirsi di favore, mentre domani – se il progetto andrà in porto - lo acquisterà da una società di diritto sammarinese che sarà costituita solo da soggetti pubblici con partner qualificati come Hera e Vng. Perché ricorrere a partner esterni e non fare tutto da soli? Perché risponde il Segretario Masi, abbiamo necessità di partner con esperienza, con relazioni esterne e strutture come quelle dello stoccaggio del gas. Inoltre, sottolinea, Hera e VNG, hanno un portafoglio clienti importante. Un eventuale surplus di gas può essere utilizzato per fare trading e avere così un ulteriore ritorno per risorse pubbliche. Insomma, conclude Masi, tutto è stato condotto alla luce del sole. Unico obiettivo gli interessi dello Stato. Il sindacato ha chiesto di attribuire all’azienda per i servizi una funzione centrale, in tutte le fasi dell’operazione fino alla commercializzazione dell’energia, evitando il coinvolgimento di soggetti privati. Dal 2001, quando fu approvata la trasformazione in spa ad oggi, i governi – secondo la CSU - non hanno dato all’azienda gli strumenti necessari per operare sul mercato. Quindi, per il sindacato, è necessario recuperare rapidamente questi ritardi per permettere all’AASS di avere un ruolo da protagonista nella gestione dell’energia.