L’indice dei prezzi al consumo rilevato dalla Programmazione economia segna una variazione del 2,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. A marzo era del 2,8% . Ad aprile gli aumenti congiunturali più significativi sono stati rilevati nei settori Abbigliamento e Calzature (+2,0%); Servizi Sanitari e spese per la salute (+0,9%); Generi Alimentari e Bevande Analcoliche (+0,6%); Trasporti (+1,5%). Mentre sono scesi i prezzi per l’acquisto di Mobili, Articoli e Servizi per la Casa (-1,3%); Comunicazioni (-1,3%); Alberghi e Pubblici Esercizi (-1,4%); Ricreazione, Spettacolo e Cultura (-0,6%); Altri Beni e Servizi (-0,5%); Abitazione, Acqua, Energia Elettrica (-0,1%). La discesa del prezzo del petrolio si è fatta dunque sentire negli ultimi 12 mesi, infatti ci sono variazioni tendenziali negative per i trasporti, per contro, però i generi alimentari, anche loro direttamente interessati dal prezzo del greggio, hanno sempre mantenuto indici in aumento. Tanto che frutta a verdura sono aumentati in un anno del 14 per cento. Così come, anche se in misura minore, Bevande Alcoliche e Tabacchi, Alberghi e Pubblici Esercizi, Servizi Sanitari e Comunicazioni.
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