Pdl sviluppo: mattone sulla testa delle piccole aziende per gli artigiani. E' vero il contrario, replica il Segretario Zafferani

Una “falsa liberalizzazione del mercato del lavoro”, con “incentivazioni forzate” per assumere sammarinesi, e con la pillola amara dell'apertura a licenze individuali per non sammarinesi.
Loretta Menicucci, Presidente dell' Unione Artigiani Sammarinesi, si fa portavoce dei piccoli imprenditori ed esprime tutta la sua contrarietà per il provvedimento che la segreteria di Stato per il Lavoro presenterà in prima lettura nella sessione consiliare al via domani. “Non chiamiamola legge per lo Sviluppo - scrive Menicucci - è piuttosto una riforma per obbligare ad assumere sammarinesi.
Unas punta il dito soprattutto contro le disparità di trattamento tra grandi e piccole imprese, tra attività già presenti sul territorio e new entry, oltre che tra lavoratori sammarinesi e non. “Si penalizzano le piccole imprese, sottolinea, gli incentivi e le agevolazioni fiscali tengono conto solo di chi ha più di 5 dipendenti”.
E concedendo licenze individuali a stranieri, purché assumano 1 o 2 sammarinesi, con tanto di agevolazioni, aggiunge, si corre il rischio di danneggiare le attività già esistenti a San Marino e di impoverire un settore penalizzato da un mercato saturo e limitato. “E' una normativa piena di contraddizioni – rimarca la Presidente di Unas - punta a far assumere sammarinesi, ma non tutela i sammarinesi che già fanno impresa.
Il confronto, replica Andrea Zafferani, deve partire da una lettura corretta della norma proposta dal Governo, altrimenti tutto diventa complicato. Il credito d’imposta per le aziende che incrementano l'occupazione è molto più elevato per le imprese che hanno meno di 5 dipendenti. E' possibile ottenere la residenza con i parametri di investimento elencati da Unas – sottolinea il Segretario al lavoro - solo per settori specifici già individuati nel programma di Governo, come le imprese attive nelle aree della mobilità sostenibile, delle telecomunicazioni, delle energie rinnovabili e le start up ad alta tecnologia.
E le residenze, sottolinea, saranno contingentate (al momento si parla di 50 all’anno). Fissate anche le aree economiche in cui la residenza non potrà essere concessa, per ragioni proprio di “eccessiva saturazione di mercato”, esattamente quello che chiede chi, stranamente, critica la misura. L’aumento dell’aliquota contributiva, per riequilibrare il Fondo Ammortizzatori Sociali che dovrebbe essere autofinanziato ed è invece pesantemente in deficit, viene compensato dalla riduzione del costo del lavoro per l’assunzione di lavoratori sammarinesi o residenti. Vogliamo dare alle imprese la possibilità di assumere senza discrezionalità e lungaggini, conclude Zafferani, ma dando priorità alle nostre risorse interne, non più con divieti e burocrazia ma con un meccanismo di mercato.


Sonia Tura

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