Rivedere i patti unitari del 1976 per fare in modo che i processi decisionali consentano alle due confederazioni sindacali di esprimersi in maniera vincolante per i gruppi dirigenti. Se chiude così, con un forte appello all’unità del movimento dei lavoratori, l’ordine del giorno approvato a larga maggioranza dai delegati della federazione industria della Csdl. Valutazione negativa dell’operato del governo che, secondo l’assemblea, 'con la legge di riforma delle politica del lavoro, ha messo in discussione i diritti ottenuti con il nuovo contratto di lavoro del settore privato, non ha risolto la trattativa con l’Italia sul frontalierato, non ha attuato una reale politica economica e fiscale e ha varato una riforma delle pensioni che non assicura, in prospettiva, la tenuta dei fondi'. E sono proprio questi i settori che l’assemblea invita a modificare. Critiche anche all’Anis che, secondo la Federazione Industria della Csdl, 'ha ingaggiato una battaglia contro il sindacato per ridimensionarne il ruolo contrattuale'. Alle controparti pubbliche e private l’assemblea chiede di abbandonare questo obiettivo e si dichiara disponibile ad aprire una nuova fase di relazioni sociali, nell’interesse delle parti e dell’intero Paese.
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