Assestamento di bilancio: Csu preoccupata per il futuro, primo incontro con la politica
La proposta di progetto di legge per l’assestamento di bilancio non convince la Centrale sindacale unitaria che, anzi, si dice preoccupata per l’economia sammarinese. Da qui la richiesta di confronto con tutte le parti politiche. Incontri iniziati questo pomeriggio al Kursaal, con l’opposizione.
Sono tre i punti critici per i sindacati. Su tutti, l’articolo relativo all’emissione di titoli di debito pubblico fino a 500 milioni di euro da collocare sul mercato finanziario internazionale. Difficile farlo, per la Csu, vista l’assenza di una piazza finanziaria adeguata sul Titano. I rappresentanti dei lavoratori chiedono maggiori dettagli, come modo, scopo ed effetti, sulla predisposizione di un progetto per gestire gli attivi patrimoniali di Cassa di Risparmio, anche attraverso la cartolarizzazione. C’è poi l'acquisto, da parte dello Stato, delle azioni di Banca Nazionale Sammarinese. “Un’operazione - proseguono i sindacati - anch’essa con finalità del tutto incomprensibili, che va a pesare sulle casse dello Stato”.
Per il segretario generale della Csdl Giuliano Tamagnini c’è il sospetto che siamo di fronte “alla punta dell’iceberg”. Tamagnini invita al confronto anche con le parti sociali e annuncia un incontro con il Governo lunedì e con la maggioranza mercoledì prossimo. “Ci aspettiamo chiarezza”, aggiunge il segretario generale Cdls Gianluca Montanari che, in merito ai 500 milioni, si focalizza sulla necessità di sapere “dove saranno destinati” e se saranno impiegati per lo sviluppo.
Sul fronte politico, Repubblica Futura esprime perplessità sull’assestamento di bilancio. In merito al debito "non si dice nulla - afferma il capogruppo Nicola Renzi - su tassi di interesse, come lo si voglia reperire e da chi”. Renzi lamenta una “mancanza totale di informazioni su quel che il Governo sta facendo”. Da Libera, il capogruppo Eva Guidi esorta a non utilizzare il debito per la spesa corrente, ma per progetti di rilancio, investimenti in infrastrutture e crescita. E in merito alla gestione degli Npl, per Guidi questa non deve “comportare alcun rischio economico e finanziario per lo Stato”.