In Asset, "irregolarità eccezionali": Celli legge le motivazioni a commissariamento e liquidazione coatta

"Irregolarità di eccezionale gravità" quelle accertate dalla vigilanza di Banca Centrale su Asset e rilievi su tre fronti, mossi ad un istituto sotto analisi dall'autunno 2016, attraverso ispezioni generali, evidenziati durante la valutazione degli attivi (l'AQR) sulle banche, o con monitoraggio delle pratiche di gestione del rischio.
In evidenza le “perdite patrimoniali di eccezionale gravità che hanno azzerato i fondi di Asset, il cui patrimonio netto presenta addirittura un saldo negativo per oltre 35 milioni di euro. Perdite che hanno fatto venire meno i fondamentali presidi patrimoniali richiesti per l'esercizio dell'intermediazione creditizia, ma addirittura pregiudicano allo stato la possibilità di integrale rimborso delle passività”.
Rilevata, in particolare, una “sovrastima del valore degli attivi (crediti, immobili e partecipazioni) che inficiavano la corretta rappresentazione della situazione della banca, tanto da rendere necessarie importanti rettifiche delle voci di bilancio con l'emersione di una perdita di bilancio occultata di 79milioni 800mila euro”.
Ancora, “un istituto in perdita anche per le irregolarità gestionali riscontrate, con violazioni della normativa di settore definite di gravità eccezionale per qualità e frequenza, incluso – legge Celli - il sistematico deposito e approvazione di comunicazioni sociali non veritiere”.
In particolare, una governance con un assetto fragile e un organo amministrativo condizionato dal presidente del Cda Stefano Ercolani: “a lui addebitato un ruolo di assoluto predominio nella gestione operativa aziendale imponendo iniziative non coerenti con le dimensioni patrimoniali e finanziarie della banca”.
Sulle politiche di erogazione del credito, citati diversi casi di affidamenti rischiosi, senza garanzie, o dati in base alla notorietà o alle conoscenze, nonché anomale posizioni debitorie tra gli stessi soci: alcuni, beneficiari di finanziamenti anche per milioni di euro concessi a condizioni non di mercato. Rilievi che si allargano alla gestione anomala delle cassette di sicurezza, una in particolare, priva di contratto, in uso allo stesso Ercolani con accessi registrati anche nel corso dell'amministrazione straordinaria.
Continui i riferimenti ad un altro grosso fattore di criticità, la perdurante crisi di liquidità: al 10 maggio, liquidità complessiva per 10 milioni 700mila euro e una liquidità primaria a 5 milioni 580mila.
Alla proposta di liquidazione coatta del commissario – prosegue la relazione – Banca Centrale ha comunque fatto scattare verifiche per cercare soluzioni atte a scongiurarla, risultate però non praticabili. Esclusa - vista l'entità – una eventuale ricapitalizzazione: sarebbero serviti almeno 156 milioni di euro.

AS

Ascolta l'intervento integrale del Segretario alle Finanze Simone Celli

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