La concorrenza cinese da una parte, l’incertezza europea dall’altra. il nuovo anno si apre con una piccola speranza sul fronte economico per le aziende sammarinesi: il budget presentato per i prossimi 12 mesi e’ più o meno simile a quello del 200, quindi la previsione degli esperti e’ di un anno di stasi o di lieve crescita. La stagnazione degli anni scorsi sembra quindi un brutto ricordo, sì, perché questi ultimi mesi dell’anno hanno dato qualche piccolo segnale di ripresa e la speranza e’ che questo trend si confermi anche nel 2006. Migliora anche la situazione sul fronte esportazioni: l’euro si e’ apprezzato rispetto al dollaro negli ultimi tempi, cosa che fa ben sperare per l’andamento dell’ import – export delle aziende sammarinesi. L’unico dato in controtendenza – per il segretario generale Anis, Carlo Giorgi – e’ la mancanza di investimenti significativi dall’ esterno in territorio. Cosa che incide non poco sul fronte occupazionale, dal momento che la chiusura o riduzione di personale in alcune aziende non viene compensata dall’apertura di nuove strutture – almeno per il momento. “Da adesso in avanti San Marino dovrà lavorare con le unghie per garantirsi uno spazio in campo economico – per Carlo Giorgi - Dobbiamo difendere la nostra diversità rispetto all’Europa'. Ecco la vera sfida che si apre per il sistema industriale sammarinese. Offrire condizioni di diversità e migliori rispetto agli altri per attrarre investimenti. “Difendendo la nostra economia - prosegue il segretario Anis – difendiamo la nostra stessa identità”. L’ Ecofin – per gli Industriali - ha sancito delle diversità e sta a noi approfittarne, trattando prima con l’Italia sull’ accordo di cooperazione economica e poi con l’Europa, perché una piccola realtà come quella sammarinese possa ritagliarsi uno spazio nel panorama mondiale senza rimanere schiacciata dal peso di economie più potenti'.
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