C’è grande attenzione sulla riunione del Consiglio Direttivo di Banca Centrale. Potrà essere il giorno della verità. E’ la prima riunione dopo la tumultuosa seduta in cui il capo della vigilanza, Stefano Caringi è stato rimosso dal proprio incarico. Il presidente e il Direttore Generale dovranno sciogliere le riserve che avevano annunciato già nel precedente CdA. I volti scuri e tirati all’uscita del colloquio con la Reggenza lasciavano presagire dure prese di posizione che dovranno essere discusse nel Consiglio Direttivo, che dovrà anche approfondire ulteriormente le motivazioni della delibera adottata giovedì. Nessuno rilascia commenti o dichiarazioni, nessuna indiscrezione trapela da Via del Voltone, e questo concentra ancora di più l’attenzione sull’assemblea di domani. Il Governo parla di carenze nella vigilanza e ribadisce che c’erano buone ragioni per fare tale scelta. Le esporrà nella prossima sessione del Consiglio Grande e Generale. Non ha mancato di esternare le proprie preoccupazioni il Presidente di Cassa di Risparmio, Leone Sibani, facendo notare la delicatezza del momento e le possibili reazioni a catena che possano derivare dalle eventuali dimissioni di Bossone e Papi. Difficile immaginare gli scenari possibili se l’intero vertice di Banca Centrale venisse azzerato. Intanto negli ambienti sembra circolare il nome di un possibile sostituto di Caringi. Sono solo voci che non trovano alcuna conferma e che indicherebbero Patrizio Ettore Cherubini come papabile nuovo capo della vigilanza. Cherubini, lo ricordiamo, di quell’organismo faceva parte fino allo scorso dicembre, quando ha rassegnato le dimissioni per ragioni personali.
Sergio Barducci
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