I costi sostenuti per la vigilanza dovranno essere coperti dagli stessi controllati. E’ un principio innovativo, per la Repubblica di San Marino, già previsto nella legge del 1984 numero 116 ma mai applicato. Altre realtà statuali lo adottano da tempo, sul Titano è stato nuovamente introdotto con la recente legge di istituzione della Banca Centrale. Fra i compiti del nuovo ente c’è anche la vigilanza attiva sull’operato di chi esercita attività finanziaria: dunque istituti di credito, Società Finanziarie, singoli promotori finanziari. Prima d’ora il controllo era affidato all’ispettorato per il credito e le valute e i costi sostenuti, compresi quelli del personale, in carico al bilancio dello Stato. Dalla nascita della Banca Centrale le cose non stanno più così. Sostenuti inizialmente gli oneri necessari, la BCSM provvederà a ripartirli sui soggetti controllati. Tutto è pronto per procedere agli addebiti, manca solo il decreto con il quale si fisseranno le diverse percentuali. Un’attività di vigilanza capace di salvaguardare contemporaneamente stabilità bancaria e risparmio, è doppiamente importante per un sistema economico come quello sammarinese. In primo luogo perché gli effetti di una eventuale crisi degli intermediari finanziari ricadrebbero pesantemente sulla popolazione residente, poi perché la Banca Centrale non ha la possibilità di creare liquidità e quindi i costi a tutela dei risparmiatori ricadrebbero tutti sul bilancio pubblico, considerato che sul Titano manca ancora uno schema di assicurazione dei depositi. Da non trascurare poi gli effetti sulla crescita del sistema economico nel quale il Governo ha attribuito un ruolo centrale al sistema finanziario. Fondamentale è dunque investire sulla regolamentazione e sul controllo di chi svolge attività finanziaria. Quando si parla di costi sostenuti per la vigilanza, il riferimento, ovviamente è a quelli diretti e indiretti. Nella prima categoria vanno inserite le retribuzioni dei dipendenti della Divisione Vigilanza e i compensi dei componenti il Coordinamento di Vigilanza; in quelli indiretti si collocano tutte quelle spese necessarie alla gestione. Quello che si è cercato di garantire nella ripartizione dei costi, è un peso sostenibile per ognuno dei soggetti interessati, e per questo non si poteva che tenere in considerazione la mole di affari di ogni soggetto e di conseguenza i costi effettivi sostenuti per il controllo. Nulla ancora è dato sapere sulle percentuali di ripartizione: l’unico dato certo riguarda il costo complessivo preventivato per l’attività di vigilanza, che dovrebbe attestarsi sugli 800 mila euro, comprendendo in questa cifra anche il costo del personale a disposizione del servizio. 10 le banche che saranno tenute sotto osservazione, 34 le società Finanziarie o Fiduciarie, una decina i promotori finanziari.
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