Banca Cis: ancora nessuno sblocco concreto dei depositi, soluzione dovrebbe arrivare in una o due settimane
Per riavere i propri soldi indietro i clienti dell'ex Cis, oggi Banca Nazionale Sammarinese, dovranno attendere. Le motivazioni sono due e a spiegarle è Sido Bonfatti, già commissario straordinario di Cis e oggi amministratore speciale del nuovo istituto. La prima ragione è tecnologica: si sta lavorando per far dialogare il sistema informatico della banca di origine con quelli di Bsi, Bac e Banca di San Marino che gestiranno l'operazione di restituzione del denaro ai clienti, fino a 100mila euro. Il secondo motivo è di tipo giuridico: la legge che ha disposto il trasferimento richiede che siano fatte delle verifiche per individuare i correntisti che non godranno, o non godranno immediatamente, di queste disponibilità perché, ad esempio, hanno pendenze verso lo Stato.
"Non c'è alcun tipo di incertezza - precisa Bonfatti -. La legge c'è, l'accordo anche ed è questione di fare le cose in modo ordinato e senza errori". Secondo le previsioni, saranno necessarie, probabilmente, una o due settimane per sbloccare la situazione. Ai clienti sarà comunicato in quale delle tre banche andare a ritirare i depositi. A quel punto potranno decidere se prelevarli, accendere un conto nell'istituto o accreditarli se ne hanno già uno all'interno.
Le tre banche protagoniste di questo passaggio, come spiega l'amministratore speciale, si accollano passività – circa 85 milioni di euro in totale – derivanti dal fatto di dover mettere a disposizione il denaro per i correntisti. Come compensazione, riceveranno attività per un importo corrispondente, magari in crediti o in titoli.