Arrivano le prime conferme ufficiali dopo le voci su una serie di dimissioni in Banca di San Marino ed Ente Cassa. Si arriverà, almeno questo è lo scenario, a un rinnovo pressoché totale dei vertici. E' il presidente dell'Ente, Maurizio Zanotti, ad anticipare quello che potrebbe succedere nelle prossime settimane.
Oltre al consiglio di amministrazione dell'Ente, che ha già ribadito di voler rimettere il mandato, verrà meno l'incarico dello stesso Zanotti. Il presidente si dice sereno e difende le sue ragioni dopo la richiesta di un gruppo di soci di azzerare una parte della governance. Sul fronte della banca si hanno già in mano le dimissioni di presidente, vicepresidente e di alcuni consiglieri. Sulla posizione dell'amministratore delegato, nonché presidente di Abs, Domenico Lombardi, “la stiamo trattando”, spiega Zanotti.
Per comprendere tutto bisogna tornare indietro all'assemblea dei soci dell'Ente del 25 novembre scorso durante la quale è stata bocciata preventivamente qualsiasi “integrazione o fusione” con Cassa di Risparmio. Il comitato “No Fusione” ha chiesto, successivamente, le dimissioni dell'intero cda e, tra le altre cose, di fare a meno della carica di amministratore delegato della banca. Nelle scorse ore il comitato ha sollecitato il consiglio a dimettersi e ha avviato una raccolta firme per chiedere un'assemblea straordinaria.
Ma l'Ente cassa non ci sta e, tramite una nota, ieri, ha spiegato di aver già informato il comitato della disponibilità a rimettere il mandato e di aver sempre agito nei limiti fissati dallo statuto, dalle leggi e nell'interesse di Ente e banca. “Non ci sentiamo colpevoli per aver commissionato uno studio strategico”, puntualizza il presidente Zanotti. Tramite queste analisi, dice, “volevamo comprendere le possibilità per la banca”.
mt
Oltre al consiglio di amministrazione dell'Ente, che ha già ribadito di voler rimettere il mandato, verrà meno l'incarico dello stesso Zanotti. Il presidente si dice sereno e difende le sue ragioni dopo la richiesta di un gruppo di soci di azzerare una parte della governance. Sul fronte della banca si hanno già in mano le dimissioni di presidente, vicepresidente e di alcuni consiglieri. Sulla posizione dell'amministratore delegato, nonché presidente di Abs, Domenico Lombardi, “la stiamo trattando”, spiega Zanotti.
Per comprendere tutto bisogna tornare indietro all'assemblea dei soci dell'Ente del 25 novembre scorso durante la quale è stata bocciata preventivamente qualsiasi “integrazione o fusione” con Cassa di Risparmio. Il comitato “No Fusione” ha chiesto, successivamente, le dimissioni dell'intero cda e, tra le altre cose, di fare a meno della carica di amministratore delegato della banca. Nelle scorse ore il comitato ha sollecitato il consiglio a dimettersi e ha avviato una raccolta firme per chiedere un'assemblea straordinaria.
Ma l'Ente cassa non ci sta e, tramite una nota, ieri, ha spiegato di aver già informato il comitato della disponibilità a rimettere il mandato e di aver sempre agito nei limiti fissati dallo statuto, dalle leggi e nell'interesse di Ente e banca. “Non ci sentiamo colpevoli per aver commissionato uno studio strategico”, puntualizza il presidente Zanotti. Tramite queste analisi, dice, “volevamo comprendere le possibilità per la banca”.
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