Iniziato e subito rinviato al prossimo 18 ottobre il processo sulla truffa ai danni di Banca del Titano. A giudizio, dinnanzi al commissario della legge Battaglino, ci sono Stefano Marangoni e Maurizio Frezza, entrambi di Senigallia, e l’ex direttore di Banca del Titano, oggi San Marino International Bank, Adriano Pace, residente sul Titano. Sono accusati di aver utilizzato abili raggiri per dirottare somme su società riconducibili a Frezza e Marangoni, con la complicità di Pace. Una truffa da oltre 10 milioni di euro, secondo l’accusa. Per gli investigatori, la “mente” sarebbe Marangoni, che tramite complici e prestanomi italiani e romeni avrebbe organizzato il giro: per simulare il rilascio di garanzie, i beneficiari acquistavano dalla banca titoli “zero coupon” per la metà del prestito che avrebbero coperto l’intero ammontare dopo 25 anni. Il denaro invece si polverizzava in altri conti correnti, prelievi, assegni e pagamenti per impedire di ricostruirne i movimenti. L’udienza di oggi, che vede costituita parte civile anche l’Eccellentissima Camera, è iniziata proprio con un contraddittorio sulle parti civili: contro Adriano Pace c’è già una causa civile, quindi la costituzione della parte civile da parte della San Marino International Bank è stata contestata. Secondo quanto emerso oggi, il reato si dovrebbe prescrivere nel settembre 2011: c’è dunque un anno di tempo per arrivare alla sentenza definitiva.
Francesca Biliotti
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