Banche: "Permangono criticità che hanno radici lontane"
Il documento di BCSM sul sistema finanziario
Nelle conclusioni del documento di Banca Centrale si afferma che le minacce al sistema bancario degli ultimi anni sono state superate ma permangono criticità, con radici lontane, che possono di nuovo compromettere lo sviluppo del settore, la sua stessa stabilità e la tenuta del quadro economico generale. Gli esperti Bcsm sono partiti dall'analisi dell'attivo del sistema bancario degli ultimi 10 anni, crollato dagli 11,5 miliardi del 2008 ai 4,6 del 2018, in parallelo con la diminuzione da 12 a 6 degli istituti di credito.
Ma a generare la “tempesta perfetta” che si è abbattuta su San Marino hanno contribuito diversi fattori combinati: la grande crisi globale cominciata nel 2008; la vicenda giudiziaria che ha investito Cassa di Risparmio dal 2009; lo scudo fiscale e la voluntary disclosure; le crisi – tra 2011 e 2017 – di quattro banche. Il Prodotto Interno Lordo di San Marino, tra il 2008 e il 2015, è diminuito di quasi un terzo – contrazione senza eguali in Europa - il tasso di disoccupazione – secondo Bcsm – è passato dal 3,1 al 9,2% e nel 2018 il rapporto Debito/Pil è lievitato dal 13,5 del 2008, al 27,5%.
Nel frattempo nel sistema bancario sammarinese i crediti dubbi, “i famosi” Npl, hanno raggiunto 1,5 miliardi di euro, il patrimonio netto è sceso a 328 milioni e dal 2010 la redditività complessiva è sempre negativa. Tutti elementi che hanno indotto l'agenzia Fitch a declassare il rating sammarinese dalla “AA-” del 2009 a “BBB-” nel 2016 confermato fino al 2018. Bcsm ha quindi delineato una strategia per il risanamento del sistema finanziario, prevedendo una serie di raccomandazioni a partire dalla necessità di risorse esterne, anche finanziarie.