Banche: riorganizzazione del settore al tavolo del confronto
Al centro lo stato di salute del sistema, la sua riorganizzazione e i percorsi per far tornare le banche a produrre utili. Nella sfida della competitività si inseriscono anche i costi di gestione e tematiche legate al personale. “Non si è parlato di rinnovo del contratto bancario” - precisa il Segretario alle Finanze dato che non era quella la sede. Ne discuteranno infatti abs, anis e sindacati. Quello di ieri – precisa – era un tavolo politico. Emerge la volontà di aprire una riflessione di carattere generale, “perché – spiega Celli - entrano in gioco temi su cui il Governo vuole tenere alta l'attenzione, come la salvaguardia dei posti di lavoro, il contenimento degli esuberi, la formazione, i percorsi di riqualificazione e la riconversione professionale”.
Un confronto “ragionevole” per il Segretario alle Finanze ma che non soddisfa i sindacati. Tornano infatti a chiedere a gran voce massima trasparenza soprattutto alla luce di un processo di riorganizzazione in cui rientra la riduzione dei costi di gestione.
“Come al solito si parte dalla fine” – commenta Giuliano Tamagnini. “Prima di parlare di cosa bisogna fare – spiega - occorre sapere il perché. Vale per le aziende produttive, deve valere anche per le banche”. Chiarezza si traduce – per le parti sociali – in informazioni sugli npl di tutti gli istituti, risultati aqr, conoscenza del patrimonio e del piano industriale. “Senza dati precisi non si può parlare di niente, benché meno di tagli”, tuona il Segretario Generale della Csdl che lancia la stoccata: “i guai del settore bancario sammarinese dipendono da tutto fuorché dai dipendenti”. Il contratto del settore è fermo dal 2009. “Quando vogliono aprire il tavolo – aggiunge - noi siamo disponibili”.
MF