Banche: scontro tra Italia e UE

Continua lo scontro tra L'Italia e l'Unione Europea a proposito della lettera di Bruxelles su banche e salvataggi e in particolare sulla bocciatura d'intervento del fondo interbancario tutela depositi italiano. C'è una duplice lettura su come “risolvere” gli istituti in base alla nuova normativa europea. “La Commissione ha dato la sua interpretazione discrezionale. E noi crediamo sia stata poco saggia perché le regole comuni non hanno una vita propria sganciata dalla realtà dei singoli Stati membri” ha sottolineato il sottosegretario Sandro Gozi - .Noi abbiamo il Fondo interbancario, privato. E sul fatto che il suo utilizzo sia da considerare aiuto di Stato c'è una grande diversità di vedute fra noi e la commissione. Non aver usato soldi pubblici è ottimo. Il 'no' all'uso del Fondo interbancario è legalistico". Gozi paventa anche una revisione dei trattati e un possibile ricorso alla Corte di Giustizia. Si ragiona dunque sul ruolo dell'Italia nell'area euro. La soluzione Ue svaluta i crediti in default delle quattro banche fino ad appena il 17,6% del valore originario, l'operazione proposta dall'Italia è invece di trattare quegli stessi crediti al valore di bilancio del 40%. E questa forbice tra le due letture è esattamente ciò che blocca un intervento di sistema in Italia per rimuovere dalle banche italiane 200 miliardi di prestiti in default. Ieri si sono riuniti i cda delle quattro 'good bank', come vengono chiamate la Nuova Cassa di Risparmio di Chieti, di Ferrara, Etruria e delle Marche che “Hanno avviato - sottolinea la nota - supporto e collaborazione al Fondo per i Risparmiatori in via di istituzione; alle Autorità Inquirenti e di Vigilanza per le indagini e approfondimenti relativi all'operato delle Vecchie Banche, nonché ai Commissari Speciali delle Vecchie Banche per le azioni di responsabilità ad essi spettanti".

VA

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