Bankitalia: pubblicato il bollettino 2009 dell’Emilia Romagna
-14% di produzione industriale; un prodotto interno lordo sceso di 5 punti percentuali in 12 mesi. I dati economici del 2009 – raccolti da Unioncamere – parlano chiaro: l’Emilia Romagna sta subendo gli effetti della crisi come tutto il resto d’Italia. La regione, particolarmente aperta agli scambi con l'estero e specializzata nella produzione di beni strumentali, ha risentito pesantemente del crollo del commercio mondiale e degli investimenti. La flessione ha interessato tutti i principali settori. Le ore lavorate sono diminuite del 4,6%; molti posti di lavoro sono stati salvati, però, grazie al massiccio ricorso alla Cassa Integrazione e ad altre forme di riduzione dell’orario di lavoro. Meno accentuata, invece, la crisi nei servizi. Le vendite al dettaglio si sono ridotte del 3%, il turismo ha registrato una sostanziale tenuta grazie ai flussi provenienti dall’Italia. Le prospettive generali, comunque, restano incerte: nel manifatturiero – specialmente – grava l’incertezza sui tempi di ripresa delle esportazioni e l’andamento dei consumi potrebbe essere negativamente influenzato da un’ulteriore caduta dell’occupazione. Situazione simile in Repubblica, dove alla recessione si aggiunge il difficile stato dei rapporti con l’Italia. Economia del Titano in sofferenza in tutti i settori nel 2009, con 1705 sammarinesi al collocamento; 800 lavoratori in mobilità e 2200 cassaintegrati. Aziende che chiudono, aziende in perdita: nel 2009 il fatturato è calato del 18%, e le aspettative degli imprenditori, per il 2010, non sono rosee.
Gianmarco Morosini
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