QE

“Bazooka” di Draghi: secondo l'economista Stefano Cordero di Montezemolo “favorisce la speculazione”

Non mancano economisti, anche italiani, piuttosto scettici sui reali benefici della mossa del Governatore uscente della BCE. Da Stefano Cordero di Montezemolo – docente all'Università di Firenze – una riflessione anche su San Marino

Utilizzando una metafora calcistica si potrebbe parlare di intervento a gamba tesa, della Bild. Il quotidiano tedesco, nei giorni scorsi, aveva paragonato Mario Draghi addirittura al Conte Dracula, accusandolo di “succhiare” i conti correnti dei tedeschi. E bordate, al governatore uscente della BCE, erano arrivate anche dal Presidente della Bundesbank, Weidmann. Umori diversi in Italia, dove il nuovo quantitative easing da 20 miliardi al mese è visto da più parti con favore, in vista di un possibile abbassamento di spread e tassi di interesse. Ma non mancano voci critiche; come quella dell'economista – docente all'Università di Firenze - Stefano Cordero di Montezemolo, secondo il quale l'ultima mossa di Draghi alla BCE “favorisce molto la speculazione”; mentre molti meno soldi, di quelli che sarebbero necessari, vanno “all'economia reale”. E non manca una riflessione su San Marino e il suo fututo. Per tentare di far fronte ad alcune criticità - sostiene Cordero di Montezemolo – il Titano dovrebbe forse “collegarsi al sistema bancario istituzionalizzato”; dunque “Unione Monetaria e quello legato a Basilea”. Secondo l'economista, infine, per un rilancio del sistema finanziario della Repubblica, sarebbe opportuno favorire la nascita di banche in grado di servire il risparmio in maniera più personalizzata; “perché nel contesto italiano le grandi banche non riescono a farlo”.

Sentiamo l'economista Stefano Cordero di Montezemolo


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