Se si dovesse giudicare l'attuale scenario economico-finanziario del Vecchio Continente, in base alla reazione delle Borse, ci sarebbe poco da stare allegri. I listini europei hanno risposto con una raffica di ribassi, alle parole di Mario Draghi che, in occasione della riunione del consiglio direttivo della BCE, ha spiegato che a frenare la crescita sono la domanda estera sotto tono, l’incertezza legata al referendum sulla Brexit, e gli aggiustamenti di bilancio. “Continueremo ad utilizzare ogni strumento a nostra disposizione” - ha poi aggiunto il Presidente dell'Eurotower -; ma questo, evidentemente, non ha rassicurato i mercati, e neppure la leggera revisione al rialzo delle previsioni del PIL per il 2016. In ogni caso, almeno per il momento, i vertici della Banca Centrale Europea non vareranno alcun nuovo stimolo monetario. Come previsto è stato lasciato invariato – a zero – il tasso chiave di riferimento; fermo anche quello sui depositi, a -0,40%, e il tasso marginale a 0,25%. Il Consiglio direttivo ha poi confermato l’intenzione di condurre gli acquisti mensili per 80 miliardi sino alla fine di marzo 2017, o anche oltre se necessario. L'obiettivo – ha spiegato il numero uno della BCE - è riportare l’inflazione a livelli prossimi al 2%. Infine un dettaglio che non sarà certo sfuggito agli addetti ai lavori: “il Consiglio – ha detto Draghi – non ha discusso opzioni di helicopter money”. Con questo termine si fa riferimento ad una politica monetaria estrema che prevede la stampa di denaro da parte della banca centrale e la sua distribuzione direttamente sui conti correnti dei cittadini senza intermediari e a fondo perduto. Come insomma se il denaro venisse lanciato da un elicottero. Il solo fatto che Mario Draghi abbia citato l'helicopter money, in questa situazione, è considerato – da alcuni – un segnale preoccupante
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