L' industria riminese affonda nell'annunciato profondo rosso: la conferma arriva dai dati del primo semestre. Dal segno meno si salva solo l'export, che non riesce però a fare quadrare i conti. Da gennaio a giugno produzione, fatturato e occupazione hanno registrato un brusco rallentamento. Il problema del credito si conferma persistente, e potrebbe essere la causa della chiusura di aziende “un rischio reale” rileva Confindustria. Cala il fatturato: - 0,10% rispetto al primo semestre 2011. La diminuzione è minima perché bilanciata dal buon andamento del fatturato estero (+9,90%). Il fatturato interno è invece in caduta libera: -9,80%. La produzione cala dell’1,90%, che diventa -10,50% per le aziende più piccole. Sono proprio le piccole e medie imprese, quelle con meno di 50 dipendenti, cioè la spina dorsale della economia industriale riminese, a soffrire maggiormente. In particolare in alcuni settori: metalmeccanico, grafico e chimico. Tengono, anche se confermano il calo, quelle attive nell'agroalimentare e nel legno. Le previsione non sono ottimistiche, e lasciano intravedere i dati peggiori dell'ultimo anno. La recessione potrebbe affondare nel secondo semestre. E' prevista una diminuzione dal 34,21% delle imprese. La metà delle esistenti reputa probabile il ricorso alla cassa integrazione.
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