BNS

Bonfatti auspica la protezione dei livelli occupazionali, premia lo Stato per la gestione del dissesto Cis e parla di azioni di responsabilità

Dopo gli ultimi 23 licenziamenti sono partiti i procedimenti di mobilità. In procinto di concludere il proprio mandato, l'amministratore straordinario Sido Bonfatti delinea gli scenari futuri per i dipendenti, auspicando la protezione dei livelli occupazionali.

Arrivati alla riduzione integrale di personale, fase che non rappresenta una novità ma la normale evoluzione di un processo di alleggerimento iniziato nell'estate 2020, per BNS si apre ora un momento di transizione orientato alla trasformazione dell'istituto in SGA (Società gestione attivi), quindi la revoca della licenza bancaria, e contestualmente la nascita dell'IGRC per il recupero crediti.

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“Nessuna novità - osserva - se non la modalità con la quale proseguire l'alleggerimento del personale, alleggerimento dovuto a due fattori: il primo è che la banca non sarà più tale e ci saranno delle attività che non verranno più svolte, per esempio non ci saranno più depositi e di conseguenza coloro che li gestiscono; il secondo è che una parte del personale transiterà all'Istituto della Gestione Recupero Crediti (IGRC). Occorre considerare due profili: anche quelli che rimarranno a servizio delle attuali mansioni non potranno più rimanere con il contratto del credito e quindi non avrebbero più potuto rimanere nella società attuale. Contemporaneamente l'IGRC assumerà preferibilmente dalla mobilità, allora io ho cercato di creare le condizioni perché coloro che saranno lì destinati configurino questa condizione e possano essere preferiti rispetto agli altri. Con riguardo a coloro che rimarranno addetti alle mansioni attuali, l'alternativa alla loro mobilità e al loro ripescaggio successivo, potrebbe essere quello di una rinegoziazione con loro delle condizioni economiche e normative dei loro contratti che non potranno più appartenere al ramo credito, e questa è una scelta di chi gestirà BNS quando la stessa diventerà SGA”.

In procinto di concludere il proprio mandato di amministratore straordinario, Bonfatti promuove a pieni voti la gestione da parte dello Stato del pesante dissesto dell'ex Banca Cis. "La valutazione per come il dissesto è stato affrontato è estremamente positiva, non tanto per l'operato di un Governo o di un altro ma per l'operato dello Stato sammarinese: uno, per i fondi pensione che hanno consentito di riequilibrare patrimonialmente la banca; due, le banche private che si sono accollate tutti i depositi protetti fino a 100mila euro per ciascun depositante dando una totale serenità a chi avesse delle scadenze da affrontare; tre, lo Stato che ha garantito comunque il pagamento delle obbligazioni che verranno convertite per le passività della banca. Questo per me è un risultato che nella mia carriera professionale e universitaria premierei con un 30 e lode – dice –, confido di poter arrivare “al 31”, cioè ad un risultato ancora migliore, se sarà possibile evitare che, dopo la protezione dei clienti e dei depositanti, non ci sia una protezione dei dipendenti, in totale le 70 famiglie originarie”.

Capitolo: azioni di responsabilità, “da avviare in più direzioni e così è stato – sottolinea Bonfatti, precisando però che “in nessun caso queste hanno investito la globalità degli esponenti aziendali. Quindi ogni affiancamento di una azione ad un nome – puntualizza - sarebbe una illazione ingiustificata. Si scoprirà a posteriori – conclude - se e quali esponenti aziendali sono giustamente bersaglio di azioni di responsabilità, o di sequestri o di revocatorie”.

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