Botta e risposta tra Tito Masi e Upr sulla vicenda Cassa di Risparmio
L’Unione per la Repubblica chiama in causa Tito Masi sulla vicenda Cassa di Risparmio. Avrebbe dovuto tenere informato il Consiglio, hanno detto, dal momento che il Presidente della Fondazione è di nomina consiliare. Una richiesta che Masi vuole cogliere positivamente. “Mi rendo come sempre disponibile”, dichiara, ricordando di avere sempre tenuto informate le forze politiche sull’andamento delle vicende che hanno coinvolto la Cassa. “Se il Consiglio Grande e Generale riterrà opportuno convocarmi in udienza, in una apposita commissione – anticipa – sono completamente a disposizione per riferire, nel dettaglio, sulle scelte e i comportamenti della banca e della fondazione. Dispiace, prosegue, che purtroppo continuino a diffondersi dubbi, insinuazioni e sospetti, su comportamenti che sono stati assolutamente lineari e tesi unicamente a difendere Cassa di Risparmio”. Tito Masi smentisce con forza le voci che si rincorrono sulla fuga di carte e di informazioni verso la procura di Forlì. “Certamente, dichiara, questo non è avvenuto ad opera della Fondazione e della Cassa. Io personalmente, dice, e come me il Presidente Sibani, non abbiamo consegnato nemmeno un foglio di carta. Per quanto ci riguarda, aggiunge, la documentazione in possesso della Procura è stata acquisita attraverso rogatoria internazionale”. La Cassa ha consegnato i documenti richiesti solo ed esclusivamente al Tribunale di San Marino, ottemperando alle richieste che ci sono giunte. E Tito Masi non accetta neppure l’accusa di una scarsa difesa di Cassa di Risparmio e della Fondazione. “Non abbiamo mai rinunciato, conclude, ha sostenere le ragioni della banca in ogni occasione”.
Sonia Tura
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