C’è anche il tema dell'evasione fiscale sul tavolo delle riunioni di Eurogruppo e Ecofin. L’argomento aveva tenuto banco a marzo, quando imperversava lo scandalo scoppiato dopo la scoperta delle enormi ricchezze che alcuni facoltosi contribuenti tedeschi avevano nascosto nelle casse del piccolo principato del Liechtenstein. Ai responsabili economici dell'Unione europea è stato consegnato il documento messo a punto dalla Commissione europea con le prime ipotesi di soluzione per migliorare la direttiva sulla tassazione del risparmio. La Commissione mette in evidenza le carenze nel funzionamento della direttiva, che si applica agli Stati membri e ad alcuni paesi terzi come Andorra, Liechtenstein, Monaco, San Marino e Svizzera. Entrata in vigore nel 2005, la direttiva chiede di scambiare informazioni sugli interessi pagati in uno Stato membro dai cittadini degli altri Stati, in modo da consentire agli interessi di essere tassati nel Paese in cui il cittadino ha la residenza fiscale. Tuttavia alcuni Stati come Belgio, Lussemburgo e Austria, che hanno il segreto bancario, preferiscono imporre una trattenuta sugli interessi pagati da risparmiatori residenti in un altro Paese membro, a cui poi trasferiscono il 75% della somma. Uno dei problemi è che la disposizione si applica solo agli individui, e esclude le società. Il rapporto si pone quindi il problema di estendere la portata della direttiva anche alle persone legali, se chiedere obblighi ulteriori per le entità non trasparenti, se definire meglio i veicoli finanziari e i fondi di investimento, e se estendere le regole anche ai dividenti, ai capital gains e alle entrate da assicurazioni sulla vita e fondi pensione.
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