C'è crisi ma alle vacanze non si rinuncia
La crisi avanza e noi le vacanze le facciamo più vicino a casa. E’ questa la ricetta anticrisi degli italiani che nonostante le difficoltà economiche non rinunciano al meritato periodo di ferie e per fronteggiare la minor propensione alla spesa scelgono per il 2009 le mete domestiche, prenoteranno on line, e se proprio dovranno usare l’aereo opteranno per i voli low cost. Lo rivela Trademark Italia che con la consueta puntualità ha condotto una nuova indagine di mercato.
Quest’estate gli italiani andranno principalmente al mare, in località vicine ai gradi flussi turistici, privilegeranno le occasioni più economiche e si fermeranno per un periodo di tempo limitato. In calo i viaggi a lungo raggio, il turismo d’affari, quello enogastronomico e le città d’arte. I lidi di casa saranno quindi in testa alle preferenze: prime fra tutti Emilia Romagna, Veneto e Marche, meno richieste Toscana, Puglia, Calabria, e Sicilia. Praticamente stazionarie coste e isole della Campania. In leggera flessione Sardegna e Liguria.
Insomma si continuerà ad andare in vacanza ma con maggiore oculatezza. Gli operatori turistici sono avvisati: chi deciderà di spendere lo farà assegnando un grande valore al proprio denaro. In questo caso per vincere occorrono qualità, reputazione e grande senso dell’ospitalità. La prima regola in tempi di recessione - spiga Trademark Italia - è infatti quella di evitare a tutti i costi la percezione di abbassamento del servizio, dei comfort e della pulizia. Alla fine i turisti che resteranno a casa saranno pochi e l’industria dell’ospitalità italiana rimarrà intatta a fine recessione, per questo è fondamentale mantenere gli standard di qualità del 2008 e semmai aumentarli.
Sergio Barducci