I ministri delle Finanze dell’Unione Europea hanno approvato all'unanimità una direttiva sullo scambio di informazioni contro l'evasione fiscale. Il testo prevede che gli Stati membri non possano più opporre il segreto bancario a protezione dei dati richiesti da un altro Stato membro su un contribuente detentore di un conto bancario all'estero. "Abbiamo dato un segnale al mondo" – hanno detto. "Siamo seri nella lotta contro l'evasione fiscale". D'ora in poi gli Stati membri non potranno più sfruttare il segreto bancario per rifiutarsi di fornire informazioni, e ci saranno anche precisi limiti temporali per rispondere alle richieste di informazioni. Per il ministro Tremonti con l'intesa raggiunta sono stati fermati i tentativi di fare trattati bilaterali con Paesi non UE. L'obiettivo finale è lo scambio automatico di informazioni: entro il 2015 questo dovrà avvenire per cinque categorie su otto di informazioni relative ai redditi, purché siano disponibili e ci sia reciprocità in merito al quantitativo di dati ricevuti rispetto a quelli inviati. I redditi sono quelli provenienti da impiego, dividendi, bonus, capital gain, royalty, alcuni prodotti assicurativi sulla vita, pensioni e proprietà immobiliare. L'ambizione dell'Unione Europea, ha detto il Presidente di turno, è quella di avanzare anche nel quadro di un accordo con alcuni paesi terzi, come per esempio la Svizzera. Austria e Lussemburgo hanno ottenuto il compromesso dell'entrata in vigore progressiva.
Sonia Tura
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