Continuano a diminuire i dipendenti del settore pubblico allargato. Il rapporto sull’occupazione, elaborato dall’ufficio studi della CDLS, ha registrato nel 2003 un calo dell’1,4% pari a 58 unità. Una diminuzione che segue quella ancor più consistente del 2002 con –180 dipendenti e che conferma la decisa inversione di tendenza rispetto alla crescita del comparto pubblico. L’esame del rapporto che intercorre fra i vari comparti del settore pubblico allargato, mette in luce l’incidenza degli occupato in organico che sono oltre il 70% del totale. Il contratto privatistico rappresenta il 18%, i salariati poco più dell’11%. Dopo anni di crescita diffusa dei servizi ausiliari dello stato, per la Cdls i valori tornano ad essere quelli di 8 anni fa. Il quadro complessivo delle posizioni precarie calcolate a fine 2003 ammonta a 734 unità, cifra simile a quella dell’anno precedente. I fattori più esposti, sottolinea la confederazione democratica, sembrano essere quelli dell’Istituto per la sicurezza sociale con 316 precari e il dipartimento pubblica istruzione con 179; questi ultimi sono in larga maggioranza insegnanti dei vari ordini di scuola. Va però ricordato che, attraverso le novità introdotte dall’accordo sulla stabilizzazione, 296 precari, dopo avere conseguito l’idoneità, verranno inseriti in organico. Interessanti anche le dinamiche relative all’invecchiamento dei dipendenti, legate al dibattito sul sistema previdenziale. I dipendenti in organico con più di 40 anni, rappresentano i ¾ del totale. 625 quelli che hanno una età compresa tra i 50 e i 60 anni, mentre i dipendenti che hanno maturato tutti e dieci gli scatti di anzianità superano le 900 unità.
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