Carisp, l'ultimo passaggio: il via libera degli azionisti
Quello di domani sarà l’ultimo passaggio: il via libera dell’assemblea dei soci al piano di rafforzamento e sviluppo messo a punto dalla Fondazione San marino, proprietaria della Cassa di Risparmio. Nessuno si sbottona, si aspetta l’ufficializzazione, ma secondo indiscrezioni la portata dell’iniziativa potrebbe attestarsi intorno ai 300 milioni, euro più euro meno. Parte dovranno entrare con l’aumento di capitale e quindi con l’ingresso di nuovi azionisti, e parte invece attraverso il prestito obbligazionario, l’emissione di obbligazioni con rendimenti interessanti e dunque appetibili per i risparmiatori. Due le caratteristiche fondamentali del progetto, ha più volte ribadito il Presidente, Tito Masi, che le azioni restino nelle mani dei sammarinesi, privati o istituzioni che siano: che nel nuovo l’assetto societario la Fondazione conservi assolutamente l’ampia e solida maggioranza. Se l’ingresso delle istituzioni, come lo definisce Masi, dovesse concretizzarsi, una parte della Cassa di Risparmio diventerebbe di proprietà pubblica. Un consenso di massima dalle forze politiche è già arrivato: l’obiettivo è garantire quel ruolo di primo piano da sempre rappresentato dalla Cassa di Risparmio. Ma domani sarà anche il giorno dell’approvazione del bilancio, a chiusura di un anno tutt’altro che facile, attraversato da più di una bufera: da un lato la vicenda Delta, dall’altro lo scudo fiscale. Ancora riservate le cifre ma sembra che il saldo confermi una solidità dell’istituto. Fra i nuovi soci che entreranno a far parte dell’assemblea, tre esponenti del Consiglio Grande e Generale e un membro del Congresso di Stato.
Sergio Barducci
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