Cassa di Risparmio. La perdita è di 534 milioni
La cifra ha lasciato sbigottita Assoindustria che, con William Vagnini, chiede unità e condivisione nei dati e nelle soluzioni. Guarda avanti la Csdl. Abbiamo bisogno di capire qual è l'impatto con il resto del sistema bancario, dice Giuliano Tamagnini, perchè anche altri istituti di credito hanno una marea di Npl. Dei 534 milioni di rosso, 450 appartengono a Delta. L'operazione verità sui conti di Carisp, puntualizza la Segreteria per le finanze, ha finalmente prodotto una fotografia attendibile della situazione. È evidente, aggiunge, quanto la gestione degli ultimi anni della banca sia stata non solo discutibile e superficiale ma anche lontanissima da una sana e prudente amministrazione. Il governo attiverà azioni di responsabilità nei confronti di coloro che si sono resi complici dell'attuale dissesto e assicura sin d'ora la totale copertura delle esigenze finanziarie di Cassa di Risparmio, sia per la liquidità che per il capitale. Celli anticipa anche che il piano di ristrutturazione di Cassa porterà alla nascita di una good bank e di una bad bank – entrambe di proprietà statale – attraverso la scorporazione degli asset positivi e negativi presenti nell'istituto di credito. L'opposizione si dice “allibita e preoccupata”. Ribadiamo con forza che una alternativa c'è ed è quella che abbiamo presentato qualche mese fa, puntualizza il segretario della Dc. La società di revisione, aggiunge, non ha espresso il proprio parere come invece prevede la legge e questo, commenta, fa venire dubbi sulla formulazione del bilancio. Non hanno neppure preso in considerazione l'impatto che questa notizia avrà sul Paese, fa notare Elena Tonnini di Rete, e non sono state esaminate tutte le opzioni. Si forzano invece le leggi concedendo tutto, senza aver mai nominato un membro dell'opposizione in Cassa. Anche il partito socialista esprime dubbi sulle modalità con cui è stato compilato il bilancio. Le perdite si potevano diluire in più anni e con un impatto minore, sottolinea Alessandro Mancini, utilizzando le norme già in vigore. La nostra prima preoccupazione va verso i depositanti e i risparmiatori, aggiunge Federico Pedini Amati di Mdsi. La maggioranza poi continua a derogare alle leggi emettendo una bozza di decreto – presentata oggi, anticipa, alla politica e alle parti sociali - che ancora una volta fa dello Stato e quindi di tutti i cittadini gli unici debitori reali.
In un comunicato congiunto intitolato Carisp -Asset e il delirio di onnipotenza Rete ed MDSI evidenziano "il controsenso della delibera con cui il 7 agosto il Congresso ha sollevato da ogni responsabiltà il CDA di Cassa rispetto all'operazione di fusione di Carisp con Asset, alla luce dell'aumento fino a cinque volte del gettone di presenza "a tutela di un ruolo di responsabilità che poi però il governo ha annullato concedendo loro l'immunità".
Sul fronte opposto tutta la maggioranza. Finalmente, commenta Roberto Giorgetti di Repubblica Futura, emerge un quadro chiaro e dettagliato sulla situazione di Carisp, quadro che purtroppo è sempre mancato. Proprio questo ha impedito in passato di affrontare realmente i problemi. Resta, assicura, la volontà e l'impegno totale dello Stato di salvaguardare Cassa come banca di sistema, così come è necessario far emergere le responsabilità. I dati sono pesanti, conferma Luca Boschi di Civico 10. Ma finalmente si è deciso per un bilancio veritiero e prudenziale, nell'ottica di una sana gestione dell'azienda. Quindi, pur consapevoli del problema resta l'ottimismo perchè, spiega, ora che abbiamo la diagnosi si può procedere alla cura. La dimensione di quanto fosse grave la situazione Delta, sottolinea Giuseppe Morganti di Ssd, era nota in Repubblica. Il cda di Cassa ha giustamente voluto un bilancio trasparente. Il Decreto già approvato dal Consiglio determina la possibilità di un piano di rientro graduale di questa perdita. Pare che Banca Centrale abbia già dato l'okay a questo progetto spalmato negli anni. La cifra è garantita dallo Stato attraverso un intervento che, vista l'importanza del deficit, non potrà essere inferiore ai 20 anni.
Sonia Tura