Causa Carisp-Barclays. I vertici della Cassa sono fiduciosi
“La sentenza potrebbe arrivare entro la metà di aprile; è sicuramente una partita importante per noi, a livello economico; ma gli effetti di questa decisione interesseranno una molteplicità di investitori, in tutto il Mondo. Siamo fiduciosi”. Così il vicedirettore generale di Cassa di Risparmio, Pierluigi Martelli, sul contenzioso tra il principale istituto di credito del Titano e Barclays. I termini della questione sono noti. Nel 2004 Carisp stipulò un accordo, con il colosso inglese, per un finanziamento da 700 milioni di euro, da destinarsi in parte a Delta. Il negoziato prevedeva – tra le altre cose - l’acquisto di prodotti strutturati – i CDO Squared – per 450 milioni di euro. Derivati che, secondo i legali della Cassa di Risparmio, avrebbero avuto un livello di rischio 300 volte superiore, rispetto al rating “tripla A” indicato. Una sorta di truffa, insomma. Una vicenda finita dritta all’Alta Corte di Londra. Il risarcimento chiesto da Carisp oscilla fra gli 80 e i 90 milioni di euro. “I Giudici hanno già sentito i testimoni dell’accusa, della difesa e i periti tecnici; ora – afferma Martelli – attendiamo l’udienza di febbraio; con la riapertura della discussione fra le parti e le arringhe finali. I nostri avvocati confidano nel buon esito della causa: nel corso del dibattimento non è emerso alcun elemento che invalidasse quanto detto dai nostri testimoni. Barclays inoltre – conclude il vicedirettore di Carisp - ha ammesso di aver arbitraggiato sui crediti spread inserendo nel 90% dei casi, per ogni categoria di rating, titoli aventi il maggiore credit spread possibile. Barclays ritiene di averlo fatto legittimamente. I nostri legali ritengono che tale pratica sia fraudolenta”.
Gianmarco Morosini
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