CDLS: "O la firma di tutti i contratti o il referendum sulla scala mobile"
A grandi passi e in tempi brevi verso la consultazione referendaria sulla scala mobile, affidando già alle assemblee zonali e ai congressi di federazione la campagna di raccolta firme. Ed è perentorio l’aut-aut: “Ci fermeremo solo quando si firmeranno tutti i contratti”. “Se siamo matti siamo in buona compagnia, visto che anche un grande sindacato, quello tedesco, sta studiando meccanismi indicizzati di protezione delle retribuzioni”. Dunque, la politica dei redditi come strumento di concertazione, davanti allo stallo delle relazioni, rifiutando la logica delle controparti di scaricare il peso della crisi solo su lavoratori e pensionati. Altre priorità, a riepilogare i 25 interventi del 14esimo congresso. Articolo 56, tassa frontalieri, “insopportabile”; no alla precarietà, bocciando, insieme decreto, e riforma del mercato del lavoro: “la competitività si ottiene con l’innovazione, non con la distruzione dei diritti dei lavoratori”. Si guarda ai dipendenti PA: “non sono il male del paese e meritano rispetto”. Poi la lotta alle infiltrazioni malavitose e il richiamo alla legalità per un nuovo modello di sviluppo: non più economia del segreto bancario, ma economia reale. Rilancio della funzione sindacale, dignità della persona che significa difesa dei posti di lavoro. “Oltre la crisi”: ci si va con la giustizia sociale e l’equità. E forte il richiamo alla riforma tributaria, per eliminare il sommerso e ripristinare coesione. Nel video l’intervista a Marco Tura (Segretario generale CDLS)
Annamaria Sirotti
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