CDLS: nel Consiglio Confederale affrontati numero temi "caldi"
Allontanarsi da una sterile tentazione autoreferenziale, e confrontarsi invece con le parti sociali. Questo l'appello del Consiglio Confederale CDLS al nuovo Governo, anche in considerazione delle numerose sfide che attendono la Repubblica. In primis la riforma previdenziale, che inciderà in modo importante sul futuro della collettività. La Confederazione Democratica, in attesa di conoscere le mosse dell'Esecutivo, pone dei punti fermi, sui quali non intende derogare. “Non ci potrà essere spazio – sottolinea il sindacato – per interventi retroattivi e l'introduzione di automatismi che maschererebbero come ineluttabili scelte tecniche i tagli lineari alle prestazioni”. E poi la questione della paventata introduzione dell'IVA. Non piace la ricetta suggerita dal Fondo Monetario, che caldeggia l'introduzione entro l'anno dell'imposta sul valore aggiunto, per garantire nuovi introiti allo Stato. La CDLS vede piuttosto l'IVA come una scelta di armonizzazione con l'Europa, per facilitare gli scambi commerciali; in caso contrario diverrebbe “una nuova tassa per i cittadini”. Da qui la richiesta di un approfondimento a tutto campo. Soddisfazione invece per il recente accordo sulla parte economica del contratto industria, che ha destinato 1 milione e 700.000 euro per salvare gli stipendi dei lavoratori coinvolti in fallimenti aziendali. Sciolto l'equivoco che nei giorni scorsi aveva innescato una polemica tra la CSU e l'ABS, il Consiglio Confederale ha affrontato il tema caldo degli NPL. “Auspichiamo – è stato detto – che i soggetti coinvolti trovino la soluzione più equilibrata affinché il sistema bancario possa rilanciarsi”. Lamentata, infine, una mancanza di trasparenza nella gestione dell'infrastruttura in fibra ottica realizzata dall'AASS, e – sempre in tema di telecomunicazioni – “la permanente inefficienza della rete mobile su quasi tutto il territorio”.
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