Cdls propone una ricetta che coniughi lavoro e sviluppo. Unas raccomanda sull'introduzione dell'IVA

In soli 4 anni bruciati 1.069 posti di lavoro; dall'inizio della crisi perso il 7% della base occupazionale, percentuale che supera il 17 per il manifatturiero. Disoccupati quasi raddoppiati, da 713 a 1.332. Ecco che le parole d'ordine nel pacchetto proposte che la Cdls ha presentato al tavolo di sviluppo non possono che essere sviluppo e lavoro, combattere la disoccupazione e sostenere il comparto industriale. Per la prima si propongono due anni di sgravio totale di contributi sociali e previdenziali per le aziende che assumono giovani. Per i disoccupati over 50 incentivi previsti dalla mobilità. Sgravi anche per chi investe in green economy. Regole più veloci per l'economia, lo Sportello unico delle imprese dovrebbe unificare e velocizzare ogni procedura; studiare anche la fattibilità di concedere la residenza a quei dipendenti che in maniera continuativa e da un congruo numero di anni sono a San Marino. Via libera anche ad un'Agenzia di diritto privato, per gestire attività di orientamento e formazione. Reduci dal tavolo di sviluppo, gli artigiani promuovono ogni idea tesa a favorire l'ingresso di giovani e donne nel mondo imprenditoriale; bene anche il part-time imprenditoriale, mentre sull'IVA c'è cautela, “perché le imprese – dice la presidente Loretta Menicucci – non possono farsi carico dei maggiori costi dovuti all'introduzione della nuova imposta”. Soprattutto, l'Unas chiede azione, l'importante è non restare immobili. Un appello che probabilmente sottoscriverebbero subito gli operatori turistici, che lanciano l'allarme sui crescenti ricorsi alla cassa integrazione e alle riduzioni di personale, con attività in liquidazione o prossime alla chiusura. Anche per loro l'IVA, se non commisurata alla dimensione sammarinese, potrebbe solo aggravare la situazione.

Francesca Biliotti

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