I temi congressuali sono riassunti nel titolo dell’assise “Oltre il contratto. Protagonisti di un nuovo sviluppo produttivo e di nuove opportunità per i giovani” un chiaro riferimento ai complicati scenari economici, alle tempeste finanziarie degenerate in una crisi che sta scuotendo tutti i paesi del vecchio continente e impone un cambio di passo nelle relazioni industriali. Temi questi illustrati dal segretario uscente della federazione CDLS, Giorgio Felici, che ha ricordato come, meno di un anno fa, l’economia sammarinese macinava numeri in forte controtendenza rispetto ai paesi dell’euro con una crescita importante e un pil che viaggiava oltre il 5%. Numero che sembrano lontani se paragonati all’attuale forte calo dei fatturati delle imprese, al massiccio aumento della cassa integrazione e richieste di mobilità. Se nel 2007 sono state 35 le aziende del settore industria che hanno chiesto la riduzione del personale con 120 lavoratori coinvolti, nel 2008 i numeri sono quasi raddoppiati. 58 vertenze occupazionali con 243 lavoratori coinvolti. E sono le donne le più penalizzate con circa 150 lavoratrici licenziate. E’ necessario quindi, ha spiegato Giorgio Felici, chiudere in tempi brevi il contratto del settore industria e artigianato, che coinvolge circa 8000 lavoratori, per mettere a punto misure in grado di arginare i contraccolpi della crisi. E l’appuntamento congressuale ha concluso il segretario della FLIA-CDLS, rappresenta l’occasione per discutere di un progetto di rilancio dell’economia reale lontana dai facili miraggi finanziari con solide imprese manifatturiere le stesse che hanno prodotto ricchezza e alti livelli di occupazione. M.Simoncini
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