Centrale del Latte: la replica del segretario Riccardi ai produttori sammarinesi
La vicenda Centrale del Latte continua ad alimentare polemiche e prese di posizione. I produttori di latte nostrano tornano alla carica e chiedono al Governo un incontro per valutare l’ipotesi di un loro coinvolgimento nella gestione dell’azienda. Spiegano che il futuro della Centrale riguarda tutta la comunità, si dicono contrari alla sua cessione e pronti ad offrire il loro contributo per la realizzazione di un progetto targato San Marino. L’eventuale cessione ad esterni, scrivono, significa anche cedere parte della sovranità, del patrimonio sociale, culturale ed economico del paese. Contestazioni a cui risponde, seppur indirettamente, il Segretario di Stato al territorio Marino Riccardi da noi raggiunto telefonicamente che spiega che la Centrale del Latte ha la necessità di diventare competitiva sul mercato. Per questo non basterà più lavorare e trasformare in prodotti caseari e latte fresco i 40 quintali di latte che affluiscono ogni giorno, ma la quota dovrà salire a 100. Riccardi inoltre ricorda che l’iter per arrivare alla trasformazione dell’impianto da statale a privato è partito con il bando di concorso che risale all’anno scorso e con la scelta della commissione composta da quattro Segretari di Stato, Masi, Mularoni, Foschi e lo stesso Riccardi. Sulla posizione assunta dai produttori il Segretario ricorda che l’11 dicembre si dissero non interessati al futuro della Centrale e successivamente nel corso di un incontro, del 9 gennaio scorso, hanno rifiutato l’offerta di una quota di partecipazione proposta dai gruppi candidati alla gestione. Infine Riccardi sottolinea che i lavoratori saranno riassorbiti nella nuova società con le stesse qualifiche e gli stessi stipendi e ricorda l’urgenza di prendere una decisione definitiva, che potrebbe arrivare anche dal prossimo Congresso di Stato, per permettere l’avvio del nuovo corso che deve iniziare dalla ristrutturazione dello stabilimento.
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