Il clima pazzo fa crollare i raccolti degli alimenti Made in Italy
Ha distrutto coltivazioni, abbattuto alberi, allagato le aziende ma anche provocato frane, smottamenti e alluvioni. Le anomalie climatiche hanno fatto classificare il 2018 come l'anno più bollente degli ultimi due secoli, con una temperatura superiore di 1,46 gradi nei primi sette mesi dell'anno.
Ma qualità del grano – precisa Coldiretti - rimane ottima, grazie a buon contenuto proteico.
Anche il valore zuccherino dei pomodori dello stivale, il principale produttore dell'Unione Europea, sembra salvo.
La raccolta delle olive invece deve ancora iniziare, ma già si contano i danni dei recenti nubifragi che si aggiungono al calo dello scorso anno pari all'11% rispetto all'ultimo decennio della produzione di olio, scesa attorno ai 320 milioni di chili.
Ma a preoccupare più di tutto, il miele: un calo del 50% a causa dell'effetto del clima pazzo, che ha stressato api e compromesso fioriture. “Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti - a un crollo a macchia di leopardo della raccolta, con punte anche dell'80% di produzione in meno”.
Un allarme questo lanciato da Coldiretti che vuole ribadire l'impegno nel lavorare per contrastare i cambiamenti climatici.
Silvia Sacchi