Una giornata febbrile di incontri più o meno informali per tornare al tavolo della mediazione con proposte concrete e chiudere il contratto industria entro il 20 giugno, cioè la data fissata per lo sciopero generale. Questo mentre a Gualdicciolo e Acquaviva si svolgeva un nuovo presidio dei lavoratori, per il sindacato, definito blocco dalla controparte. Domani il governo torna ai tavoli separati prima con i sindacati poi con Anis e Unas e infine con Osla. Nella speranza di registrare passi avanti rispetto alle ipotesi di soluzione presentate ieri dalle esecutivo: su lavoro interinale, tempo determinato, chiamata nominativa e frontalieri. Il governo risponde indirettamente agli industriali escludendo che al centro del confronto ci siano solo i lavoratori italiani: all’ultimo posto nel discorso legato alla soluzione delle problematiche del lavoro. il segretario all’industria, Felici, e’ comunque fiducioso di arrivare alla sigla del contratto in tempi brevi: purche’ ci siano le volontà. Un ottimismo non condiviso dalle parti. Per l’anis non ci sono novità al termine dei colloqui odierni, il richiamo e’ al senso di responsabilità e c’e’ la voglia di trovare delle soluzioni, ma facendo passi in avanti, non indietro, sulla flessibilità. L’Unione Artigiani si allinea a questa posizione e sul mercato del lavoro fa dei distinguo ben precisi dalla posizione degli industriali. I sindacati non negano come in queste ore ci sia il tentativo di integrare e formulare un documento di mediazione più soddisfacente e completo. Con quale risultato lo sapremo domani.
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