Come cambierà il lavoro nella pubblica amministrazione? Ecco le proposte del Governo
Il confronto si aprirà ad aprile e l'esecutivo ha già messo sul tavolo una serie di proposte. Uno degli interventi possibili è l'aumento dell'orario di lavoro, da 36 a 37 ore e mezzo settimanali dal 1 gennaio 2020. Gli obiettivi sono l'aumento dell'orario di apertura al pubblico e l'avvicinamento delle condizioni contrattuali a quelle private. Proposta anche la revisione degli orari in base al tipo di attività per garantire il servizio nella pausa pranzo.
Il numero di permessi straordinari e di congedi ordinari potrebbe essere, poi, trasformato in monte ore. Per alcuni servizi e figure all'Istituto di sicurezza sociale una delle ipotesi è rivedere il calcolo per il compenso durante la reperibilità. Lo straordinario – questa è la proposta - dovrebbe corrispondere esattamente al tempo in servizio. Al momento il personale tecnico riceve convenzionalmente due ore intere anche se non prestate.
Il Governo intende anche rivedere le disposizioni in tema di missioni e trasferte e relative indennità per un maggiore equilibrio di spesa. Cambiamenti probabili in materia di concorsi e sulla valutazione dei dirigenti. Sono alcune delle idee, molte delle quali saranno oggetto di trattativa con i sindacati. Un confronto che potrebbe accendersi, considerate le mobilitazioni dei mesi scorsi.
Nel frattempo, nell'ultima riunione tra le parti è stata anticipata l'intenzione, tra le altre cose, di riorganizzare l'orario dei musei, aprire il sabato mattina alcuni uffici e fare degli accorpamenti. Si tratta di interventi da compiere in tempi più veloci. E' emersa poi la volontà di introdurre contratti di diritto privato per i nuovi assunti alle Poste. Su questo la Csu ha espresso la sua contrarietà e anticipa che chiederà una proroga.
mt