Commissioni ai clienti Carisp per la “adeguata verifica”: la polemica si allarga

Dopo gli ex correntisti di Asset Banca - confluiti in Carisp – che in questi giorni si sono visti addebitare 15 euro di commissioni bancarie per la cosiddetta “Due diligence”, il nervosismo e le lamentele contagiano anche i clienti già da tempo in Carisp, anch'essi raggiunti dallo stesso addebito in conto corrente.

Una commissione che solo Cassa applica – sui 5 istituti di credito della Repubblica – e che viene letta, negli ambienti, come una novità. Una azione legittima, visto che – così fa sapere lo stesso Istituto - sono stati rispettati gli obblighi di comunicazione alla clientela, dovuti per legge in caso di variazione o di introduzione di nuove commissioni bancarie sui servizi. Una scelta che altrettanto legittimamente spetta alla banca, sulla base della propria policy, e che viene applicata in maniera indistinta, – ricorda ancora Carisp – a tutti i correntisti, compresi i dipendenti titolari di conti nell'istituto.

“Due diligence”, adeguata verifica: è obbligatoria in base alla legge antiriciclaggio. Un adempimento oneroso – fanno sapere tutti gli istituti - per il volume di lavoro che implica e un processo in itinere che le banche devono seguire, non solo all'apertura di un conto, ma periodicamente, con un monitoraggio costante, scadenze fissate, in base al livello di rischio ipotizzato per il singolo cliente. Verifica dovuta, ma a carico di chi? Questo chiedono i correntisti, che lamentano, su tutto, di essersi trovati di fronte al fatto compiuto.

AS

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