La firma tanto attesa non c’è stata; l’incontro per il rinnovo del contratto industria ed artigianato – che ha visto allo stesso tavolo Governo, organizzazioni sindacali ed associazioni di categoria – non ha dato i frutti sperati e la trattativa, al momento, resta quanto mai problematica. Gli scioperi – dunque – continuano ad oltranza. I rappresentanti dei lavoratori erano stati chiari: “non si rientrerà in azienda – era stato detto - se non si arriverà alla firma del contratto o se dal confronto tripartito non scaturiranno novità concrete'. L’unica novità – forse – è che tutte le parti in campo hanno accettato il documento elaborato dal Governo come base di partenza; finalmente insomma si potrà discutere in un’unica sede, e l’Esecutivo potrà avere un’idea più chiara della mediazione. Che fosse una giornata difficile lo si era capito sin dalla mattinata, quando l’Associazione degli industriali aveva posto come condizione preliminare, per partecipare alla trattativa, la sospensione dei presidi e il ripristino dell’ordine sulle strade. Una richiesta avanzata anche dall’Unione Artigiani. L’incontro è iniziato dopo una lunga mediazione. Quindi si è passati all’esame della bozza predisposta dal Congresso di Stato. Si è discusso di assunzioni a tempo determinato, lavoro interinale, assunzioni nominative e da periodo di prova. La distanza tra le parti è ancora grande ma l’incontro di oggi è indubbiamente un punto di partenza per il buon esito della trattativa. I colloqui riprenderanno domani mattina. Il pomeriggio si è chiuso con l’incontro dei delegati della CSU con l’attivo dei quadri, durante il quale è stata decisa la strategia per i prossimi giorni: si continuerà con scioperi e presidi fino all’ottenimento di risultati concreti.
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