CDLS e CSdL sempre più divise. Una querelle che continua dal 27 giugno scorso – giorno della firma del preliminare di intesa con il Governo da parte della Confederazione Democratica. Da un lato, il No al referendum e il via libera alla firma del contratto, stabilito nell’assemblea degli iscritti alla Federazione Pubblico Impiego CDLS; dall’altro, la decisione della Fupi-CSdL di avviare la consultazione referendaria sui posti di lavoro. A partire da domani - fino al 26 luglio - i lavoratori saranno, infatti, chiamati ad esprimersi sulla proposta del Governo con votazione segreta, sia per la parte normativa che per quella economica. Un invito – precisa la Confederazione del Lavoro – rivolto a tutti i dipendenti, a prescindere dall’iscrizione o meno al Sindacato. La consultazione non prevede assemblee e si svolgerà – assicurano– senza interferire con le attività degli uffici e dei servizi. E’ una scelta unilaterale - ribadisce la CDLS – che contribuirà soltanto ad indebolire il movimento sindacale; la Csdl, di contro, considera la consultazione un grande atto di responsabilità nei confronti dei lavoratori.
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