Mentre proseguono i presidi nelle aree industriali che ieri hanno visto nuove manifestazioni nella zona di Gualdicciolo e Acquaviva, l’esecutivo ha incontrato prima le categorie economiche e poi il sindacato per creare le condizioni di chiusura del contratto del settore privato entro il 20 giugno, ovvero prima della presentazione della legge sul mercato del lavoro alla prossima sessione del Consiglio Grande e Generale, che coincide – non a caso – con la data del nuovo sciopero generale. Per l’Anis, da questo confronto, è emerso con chiarezza che il problema è quello dei frontalieri da affrontare in via preliminare. 'Ma, sottolinea Carlo Giorgi, esistono anche i problemi delle imprese. Le italiane vengono a San Marino senza ostacoli, le sammarinesi non possono fare altrettanto'. Sui blocchi stradali dei giorni scorsi, Giorgi anticipa di avere chiesto al governo di fare rispettare quei diritti che lo Stato deve garantire a tutti. 'E’ ovvio, ha replicato il sindacato, che cerchiamo di ridurre al minimo i disagi, ma allo stesso tempo non possiamo nascondere che su questi temi la ferita e’ aperta anche perché, ha sottolineato la CSU, il 50% dei lavoratori dell’industria è precario e quindi ricattabile. Al governo abbiamo chiesto di fare proposte risolutive in tempi brevi'.
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