Contratto e riforma PA: CSU proclama lo stato di agitazione
L’assemblea dei Rappresentanti sindacali del Pubblico impiego ha proclamato lo stato di agitazione per sostenere le vertenze aperte e le rivendicazioni sindacali, ha convocato per il 12 marzo una nuova riunione e preannunciato l’apertura di una fase di lotta se non vi saranno cambiamenti positivi che permettano di affrontare i problemi. E’ la conclusione del dibattito sulla riforma della PA e sul procedere della vertenza contrattuale. Contratto e riforma sono gli argomenti importanti che si incrociano in questa stagione di rinnovo e trasformazioni per la pubblica amministrazione, un comparto che conta più di 5000 addetti, su binari paralleli. Da un lato ci si confronta sul contratto vero e proprio, dall’altro si discute in merito al corposo capitolo della dotazione organica minima, punto di partenza per la riforma complessiva e parte normativa più importante del contratto nazionale. E proprio all’inizio della discussione sulla dotazione organica si sono registrati i primi conflitti. La Csu ha già sollevato il problema dei giorni di riposo compensativi per i neo dipendenti degli asili nido, diritto riconosciuto al personale già in ruolo, e contestato la decisione del governo di reperire i nuovi autisti con un bando di concorso saltando i confronti preventivi, come previsto nel protocollo stipulato a novembre.
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