Convegno sull’Enciclica Populorum Progressio: per una nuova economia
Monsignor Luigi Negri si dice colpito dalla ricchezza di esperienze testimoniate dalle associazioni di volontariato di San Marino che hanno aperto il convegno: “Esperienze molteplici, ma tutte portatrice della cultura del gratuito. Proprio da qui viene forza di opporsi alla ideologia economicista dominante, che si può vincere solo sul piano dell’esperienza”. Sono poi i relatori, a rileggere l’enciclica di Paolo VI, a 40 anni di distanza. “L’economia più che mai oggi deve farsi a servizio dell’uomo – dice Luigi Campiglio dell’Università Cattolica di Milano - un obiettivo e una esigenza urgente per limitare gli squilibri derivanti da rapporti sociali fondati sul primato dell’accumulazione di denaro e potere”. Così anche Simona Beretta della Cattolica di Milano, che nell’analizzare 40 anni di politiche per lo sviluppo lancia il concetto di prossimità: “Solo chi si avvicina alla povertà riesce a capirla e a trovare soluzioni perché l’attore dello sviluppo è la persona nel suo ambiente reale, in uno spazio e tempo fatti di relazione”. Relazioni, sporcarsi le mani, fare esperienza: sono il metodo anche per Renato di Nubila, dell’Unievrsità di Padova che parla di educazione e formazione, lanciando l’allarme analfabetismo: “tassi sorprendenti e non solo nel terzo mondo”, richiamando tutti i sistemi scolastici, anche sammarinese, a ripensare gli obiettivi “perché non è giusto – dice - lasciare alle nuove generazioni, oltre al debito pubblico, anche un debito formativo”. A chiudere i lavori Alberto Gasparini dell’università di Trieste, che ha riletto l’enciclica nella sua attualità, dalla denuncia dei rischi connessi ad una globalizzazione solo intesa in senso economico, a quelli connessi alla povertà, dal violenza allo scontro fra civiltà”.