Dopo la denuncia ieri da parte della federazione industria CSU, per quello che hanno chiamato un ricatto ai dipendenti: sarebbe infatti stato proposto, pena il licenziamento, un passaggio dalle 37 ore e mezzo settimanali alle 40 ore, senza aumenti retributivi; nonché una riduzione nei rimborsi dei pasti fuori territorio e della benzina per le trasferte. A difesa dell'azienda interviene l’Associazione degli Industriali: “La crisi chiede sacrifici a tutti, non solo alle imprese - che stanno perdendo fatturato - ma anche ai lavoratori, se si vogliono preservare i loro posti. Sul caso Cotes: la situazione era già stata illustrata in diversi incontri e i sindacati erano stati informati”. AssoIndustria ricorda anche che, da settembre, 50 imprese – 4 alla settimana – sono state costrette a chiudere o a ridurre il personale. Continua, invece, a parlare di “intimidazione inaccettabile” la Federazione Industria CSU, che ha già inoltrato all’azienda una lettera di diffida e convocato una assemblea con i 51 dipendenti.
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