Covegno sulla riforma delle pensioni
Tralasciando il deficit cronico dei fondi di artigiani e commercianti, che hanno eroso il patrimonio dell’Iss per 30 miliardi di lire, anche i lavoratori dipendenti iniziano ad accusare il colpo: il numero dei pensionati, in 13 anni, è passato da poco più di 2mila ad oltre 4mila. Aumentano i costi e scendono le entrate: nel periodo ’90-2003 le entrate per i soli contributi sono aumentate del 200,9%, mentre la percentuale delle uscite è stata del 275,1%. 'Lo squilibrio è fin troppo chiaro', sottolinea anche Mirco Battazza: l’attivo del fondo oggi è possibile grazie al trasferimento di parte delle risorse del fondo assegni familiari, del contributo dello Stato e degli interessi maturati sul fondo di accantonamento, che oggi ammonta a 161 milioni di euro ma che dovrebbe essere almeno di 500 milioni. Il disavanzo primario presenta una crescita esponenziale: nel 2002 era di 1 milione e 233mila euro, nel 2003 è passato a 4 milioni e 483mila, mentre la previsione per il 2004 è di 9 milioni, che saliranno a 14 milioni e 918mila euro nel 2005.
La Cdls ritiene che l’attuale sistema a ripartizione debba rimanere un punto fermo del sistema pensionistico, prevedendo però di affiancarvi un sistema a capitalizzazione, collettivo e non gestito individualmente perché per il singolo rappresenterebbe un costo troppo elevato.