Covid e sanità, Csdl bacchetta la politica: "Spettacolo avvilente mentre la gente si chiede quando torneremo alla normalità"

Centri sanitari “al collasso” e un ospedale che “non riesce ad assicurare visite e cure a tutti” visto che il personale è impegnato nell'emergenza Covid. A scriverlo è la Csdl che, in un duro comunicato post-direttivo, esorta a far tornare pienamente efficiente il sistema. In merito alla ratifica del decreto Covid, il sindacato critica i partiti e parla di una “pantomima” in Consiglio tra chi chiedeva di eliminare le misure più restrittive e chi voleva l'obbligo vaccinale.

Csdl a tutto campo, anche sul decreto lavoro autonomo. C'è il rischio, per il sindacato, che si arrivi a un fenomeno simile a quello italiano dei lavoratori a partita Iva per le aziende. Con il Coe si può lavorare per un'impresa massimo sei mesi, spiega la Csdl, ma il limite non esiste per lo smart working. E sui cambiamenti alla Pubblica Amministrazione, l'invito è a trattare i nuovi assunti e gli stabilizzati non con il nuovo regime ma nell'ambito del rinnovo del contratto collettivo.

Nelle scorse ore il sindacato è tornato sull'introduzione del terzo grado di giudizio, guardando a una possibile prescrizione per il Conto Mazzini. Tra i temi in primo piano, per il Direttivo, quello relativo alle riforme, a partire dall'Igr. Il timore è che i cambiamenti alle imposte dirette - a cui si dovrebbe arrivare entro aprile - colpiscano lavoratori dipendenti e pensionati.

Nel servizio, l'intervista a Enzo Merlini, segretario generale Csdl

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