Credito Sammarinese in liquidazione. Revocata l'autorizzazione

Credito Sammarinese in liquidazione. Revocata l'autorizzazione.
Ancora una giornata convulsa per affrontare al meglio la complessa vicenda del Credito Sammarinese. Banca Centrale ha disposto la revoca dell’autorizzazione e la messa in liquidazione coatta amministrativa. Le sei banche che hanno aderito al piano hanno sottoscritto l’accordo, sono la Banca di San Marino, Banca Agricola e Commerciale, Cassa di Risparmio, Asset Banca, Eurocommercial Bank e Banca Partner. Il Governo ha emesso il decreto d’urgenza, il Commissario Straordinario sta lavorando alla ripartizione dei correntisti, fra gli istituti che hanno aderito. Tutto sistemato, almeno sul piano tecnico. Da definire resta l’aspetto occupazionale. I dipendenti del gruppo hanno incontrato il Governo, per chiedere garanzie per il loro posto di lavoro, la possibilità di essere ricollocati una volta proceduto alla liquidazione coatta amministrativa del Credito Sammarinese e delle controllate.
Il Patto per San Marino definisce il decreto emesso dal governo un segnale positivo e mette in evidenza la capacità del “sistema San Marino” di reggere l’urto anche di questa nuova emergenza. Il Governo – afferma la coalizione di maggioranza - si è mosso su due direttrici: la messa in sicurezza del sistema, per garantire i depositanti, e una visione di prospettiva, per favorire un nuovo appel per investimenti anche su scenari internazionali. Anche il sindacato fa sentire la propria voce. La CDLS chiede un impegno formale del Governo per i posti di lavoro dei dipendenti del gruppo e invita l’esecutivo a costituirsi “parte civile” nei confronti di chi ha provocato questo disastro. “La magistratura – dichiara il Segretario, Marco Tura – deve intraprendere azioni concrete a tutela dello Stato e a garanzia delle somme impiegate nel salvataggio. Tura chiede anche un rafforzamento delle attività di controllo. E’ fortemente critica la CSdL, che ritiene inaccettabile la scelta del Governo di far pagare alla collettività le conseguenze della chiusura di una banca i cui dirigenti – scrive in una nota – sono accusati di aver commesso reati gravi. “Se il sistema bancario vuole salvaguardare sé stesso – prosegue la nota – sono le banche che devono farsi carico dei depositi”.

Sergio Barducci

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