A novembre dello scorso anno le imprese, in Repubblica, erano 5322. 12 mesi dopo il numero è sceso a 5201. 121 imprese in meno – dunque - nell'arco di un anno. Fatto piuttosto grave, per una realtà di poco più di 30.000 abitanti. Andando ad analizzare nei dettagli, i dati forniti dall'Ufficio Statistica, scopriamo che il settore che ha sofferto maggiormente è quello delle attività immobiliari, informatica e servizi alle imprese. All'appello mancano 99 ditte: - 5,3%. E poi le industrie manifatturiere, che rappresentano una voce decisiva nel PIL sammarinese. Qui la contrazione è stata del 3,6%: 17 imprese in meno. In negativo anche tutte le altre voci tranne la sanità privata, i servizi residuali e l'agricoltura: il settore dove si registra la crescita più convincente, ma parliamo pur sempre di piccoli numeri. Occorre tuttavia tener presenti anche altri dati che – pur in uno scenario di crisi – lasciano spazio a qualche timida speranza. Innanzitutto le 17 imprese attive in più, registrate nell'arco di un mese: da ottobre a novembre. Un accenno di risveglio, forse. E poi il deciso rallentamento della caduta. Gli anni davvero terribili furono il 2011 e il 2012: quando scomparivano circa 300 aziende all'anno. La luce in fondo al tunnel? No, non si può dire, almeno fino a quando non si registrerà un'inversione di tendenza nella voce statistica più dolorosa: quella della disoccupazione.
Gianmarco Morosini
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